Benessere

La magia dell’esserci

Ti è mai capitato di esserci davvero in quel posto?

Ti è mai capitato di occupare una sedia e nello stesso momento di pensare a tutt’altro?

Il prof. di matematica è dietro la cattedra con il solito moncone di gesso bianco in mano puntato verso la lavagna. Sta cercando di spiegarti la risoluzione del problema di trigonometria cui non hai potuto ahimè dedicarti il pomeriggio precedente perché ti hanno separato dal tuo affezionato quaderno, rimasto vittima di un attentato della banda bassotti che ti ha disgraziatamente scippato lo zaino ieri all’uscita da scuola. Così, dopo la fatica sostenuta nella giustificazione della mancanza del compito al prof. al momento dell’appello, dopo l’inizio della sua spiegazione e dopo esserti chiesta perché mai la moglie gli abbia permesso di uscire stamane con quella cravatta color rosa maialino, sali sulla nuvola di Heidi e inizi a volare verso altri mondi e…”Cosa metto sabato sera? È il primo appuntamento! Non ci credo…Mi ha chiesto di uscire…Proprio lui!”

Ma non sempre quel “tutt’altro” è rasserenante…

Sei in ufficio, seduta davanti al pc, ti sei presa quel momento per rispondere alle mail dei clienti, o meglio, ti eri proposta di farlo, perché adesso hai improvvisamente iniziato a pensare a tutto ciò che devi fare una volta fuori dall’ufficio, e quindi…”Ce la farò ad uscire da qui in tempo per poi fare tutto il resto?” . Il tuo cuore inizia a battere all’impazzata, si stringe il respiro e le gambe tremano: una sensazione comunemente definita ansia inizia ad assalirti.

Perché?

La nostra mente è come una farfalla, spesso vola via, fa fatica a rimanere a lungo sullo stesso fiore: i fiori nel prato sono tanti e tutti di colori, forme e profumi diversi.

Spesso il corpo si posa in posti routinari, svolge delle azioni quasi in automatico, nel tempo in cui le emozioni, la mente ed il battito del cuore sono impegnate a vivere un’altra situazione. Questo cosa vuol dire? Vuol dire che sono capace di presenziare a mo’ di statua, con il corpo, in un luogo, mentre tutto il resto insegue l’ennesimo pensiero, sia questo foriero di emozioni di gioia, piuttosto che di ansie o dolori. Ma in questa rincorsa continua dei pensieri, cosa mi sto perdendo? I qui e ora, quelle unità di tempo per definizione irripetibili nel loro essere uniche che, succedendosi in maniera inarrestabile, vanno a creare la nostra esistenza. 

E, invece, ti è mai capitato di esserci davvero in quel posto?

Sono certa di sì, come quando hai guardato lui/lei negli occhi per la prima volta, quella sera, e non riuscivate a staccare i vostri sguardi che si chiamavano come due magneti. Quell’attimo è rimasto impresso nei vostri cuori e nelle vostre menti e sono certa che lo ricorderete a lungo: quel momento lo avete vissuto a pieno.

Questo “vivere a pieno”, però, possiamo scegliere di non lasciarlo al “caso”. Ma come?

Se la nostra mente è quella farfalla curiosa che svolazza nel prato, il nostro respiro è il fiore attraverso il quale la mente, posandovisi, realizza la magia dell’esserci. Esserci nel qui e ora.

Noi siamo il nostro respiro, o meglio, siamo continuamente le emozioni che ci attraversano e il nostro respiro, imparando a conoscerlo, ci dice continuamente quali sono quelle emozioni che di volta in volta ospitiamo, e quindi chi siamo.

Tenere l’attenzione sul nostro respiro, che è parte dell’addestramento alla consapevolezza di cui accennavo nel precedente articolo (“Shiatsu: l’arte del cuore”), non è semplice. Ma se la mente, quella farfalla, imparasse a capire che quel fiore (il nostro respiro) è fatto di tanti petali, non ha sempre lo stesso colore ma è anzi intriso di infinite sfumature che variano anche a seconda della luce, e che quel prezioso fiore non ha sempre lo stesso profumo, ma anzi continua a cambiare incessantemente, allora quella farfalla sarebbe sempre incuriosita da quel fiore e, giorno dopo giorno, imparerebbe a guardarlo con attenzione e voglia di scoperta, facendo fatica a non essere attratta dalla sua incantevole bellezza mutante.

In un tempo in cui il sistema societario con i suoi ritmi frenetici ed i suoi mezzi tecnologici ci chiede di essere ovunque nello stesso momento, il vero “gioco di prestigio” che possiamo realizzare ogni attimo della nostra vita non è quello di scomparire, con la mente, come già siamo soliti fare (specialisti oserei dire!), ma è quello di scegliere di esserci. Lo scegliamo noi, richiamando quella farfalla indisciplinata sul fiore più speciale per ognuno di noi: il nostro respiro, noi stessi.

Lorella Da Campo

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